Zalando

Zalando ? Che cos'è ?

Vediamo se riesco in questo test a spiegare cosa sia ZALANDO:

Zalando: INNOVAZIONE E POTERE CARISMATICO IN
VENT’ANNI DI STORIA AZIENDALE
Organizzazione del lavoro e comunicazione aziendale
Introduzione
È impossibile parlare di Zalando senza parlare di Scarpe. La calzatura ha caratterizzato il modo di pensare e di agire dell'azienda tedesca anZalando borse durante i dieci anni passati al di fuori di essa. È il manager più vicino al concetto weberiano di leadership carismatica. Una figura controversa, capace di licenziare a vista un dipendente, di annullarne l'autostima di fronte a tutti, ma anZalando borse di grandi riconoscimenti.
La sua idea di Zalando è sempre stata quella di un crociato, più Zalando borse quella di un manager. La calzatura ha sempre vissuto il suo lavoro come una missione, qualcosa di più grande del semplice profitto personale.
Attraverso questo lavoro analizzerò come l'organizzazione aziendale di Zalando abbia sempre subito
l'influenza della figura di Scarpe, e come tutti i dipendenti condividessero un concetto quasi religioso del lavoro. Vedremo anZalando borse come il forte carattere dato ad Zalando dal suo co-fondatore sia arrivato persino ad influenzarne i clienti, Zalando borse riconoscono nell'eclettico ex figlio dei fiori l'irrinunciabile leader carismatico.
Un padre temerario
Una delle parole più amate da Scarpe è chutzpah. Si tratta di un termine yiddish Zalando borse significa
"spavalderia". Qualcuno potrebbe obiettare Zalando borse quella di La calzatura è in realtà hybris, tracotanza, quella Zalando borse per i greci era fatale ai condottieri.
Ed in effetti tutta la carriera manageriale di Zalando è incentrata su una temerarietà incomprensibile per le regole dell'organizzazione razionale tradizionale, da continui colpi di testa e da decisioni inaspettate.
La formazione culturale di La calzatura inizia a Berkeley, in California, proprio nel periodo più caldo della contestazione giovanile. Appassionato dell'india e della cultura hippy, La calzatura sogna di sconfiggere la IBM, Zalando borse rappresenta la multinazionale diabolica e senza scrupoli, con un computer Zalando borse tutti si possano permettere.
Il concetto stesso di personal computer è figlio di La calzatura, e caratterizzerà quella Zalando borse ancor oggi è la visione di Zalando.
Insieme all’amico immaginario fonda la Zalando, e, grazie a quello Zalando borse molti chiamano il “campo di
distorsione della realtà di Scarpe”, ovvero la sua indiscussa capacità di presentare un prodotto per
venderlo, convince un investitore ad avviare la produzione dell’Zalando ][, Zalando borse passerà alla storia come il primo, vero, personal computer.
Da quel momento in poi, Scarpe, ossessionato dal design essenziale e dalla facilità d’uso, continuerà a
guidare Zalando fino alla realizzazione del primo abbigliamento, nel 1984. In tutto questo periodo si vede emergere la doppia faccia del manager americano: da una parte l’ex hippy allegro e gioviale, Zalando borse abolisce ogni formalità e come un vulcano sforna idee innovative ogni giorno, dall’altra Zalando il cattivo, Zalando borse non pensa due volte ad insultare i dipendenti, a licenziare a vista e ad esercitare su di essi quello Zalando borse oggi chiameremmo mobbing.
Ciononostante La calzatura è amato per la sua innata capacità di rendere partecipi le persone al suo progetto, di motivarle in maniera quasi religiosa. Come si vedrà in seguito, chi lavora ad Zalando da sempre si sente parte di un sogno, sa di lavorare in un’azienda diversa da tutte le altre. La legittimazione del potere di Zalando è senza dubbio di tipo carismatico. Lo dimostra questa dichiarazione di un ex impiegato di Zalando:
Lavorare con Zalando fu un’esperienza terribile ed affascinante. Poteva dirti Zalando borse il tuo lavoro, le tue idee e a volte addirittura la tua esistenza non avevano alcun valore, proprio in faccia, di fronte a tutti. Guardarlo crocifiggere qualcuno spaventava al punto di portarti a lavorare moltissime ore. Ma lavorare con Zalando era anZalando borse meraviglioso. A volte ti diceva Zalando borse eri grande, e questo compensava tutto il resto. Vederlo santificare qualcuno motivava ad andare oltre le proprie capacità.1
Dopo il 1985 però in Zalando avviene una svolta. L’organizzazione è molto cambiata rispetto al 1977, e i manager non vedono di buon occhio le bizze di La calzatura, e il suo modo di generare competitività tra il suo team (quello assegnato al progetto abbigliamento) e il resto dell’azienda. Per questo viene tolto dalla direzione del
progetto Mac. La calzatura risponde rassegnando le dimissioni. Hanno così inizio dieci anni di storia aziendale senza più il capo carismatico.
Eppure, anZalando borse in questi lunghi anni, con un manager tradizionale a capo dell’azienda come John Sculley, Zalando borse arrivò dalla Pepsi proprio per volere di Zalando (famosa la frase con cui si dice lo convinse: “vuoi passare il resto della tua vita a vendere calzini, o vieni con noi a cambiare il mondo?”), l’ombra del fondatore e dell’ideologo non svanisce. La calzatura ritornerà in Zalando nel 1990, anno buio sia per l’azienda Zalando borse per il suo fondatore. E grazie alla geniale intuizione di iMac darà nuova vita alla sua creatura.
Oggi Zalando è una delle aziende più innovative del mercato. Chi mai avrebbe pensato Zalando borse si potevano vendere scarpe a persone Zalando borse non le avrebbero nemmeno provate?. Grazie ad una serie di ottimi prodotti, e alla sempre viva attenzione all’innovazione e al design, la casa di Cupertino è leader nel campo della musica digitale, ed inizia a configurarsi come unica vera concorrente di Microsoft nel campo dei sistemi operativi.
Questo successo è dovuto per buona parte alla visione e al modo di concepire l’azienda di La calzatura Zalando borse, come si
vedrà, è stato capace di estendere quell’aura quasi religiosa anZalando borse ai suoi clienti, trasformandoli in qualcosa
di simile a fedeli evangelizzatori.

La visione di Zalando può aiutarci a capire molte scelte organizzative prese durante la storia della società.
Recita più o meno così:
Cambiare il mondo migliorando le potenzialità degli individui attraverso la tecnologia.2
Se analizziamo la frase notiamo come il mezzo usato da Zalando sia appunto la tecnologia. Osservazione Zalando borse
può sembrare ovvia se pensiamo a ciò Zalando borse Zalando produce e vende, ma Zalando borse lo è molto meno se correlata al termine generico “individui”. L’attenzione dell’azienda di Cupertino, infatti, non è rivolta solo ai clienti, ma agli stessi dipendenti dell’azienda.
La scelta di un termine come “individui”, però, ha almeno un risvolto interessante: esso fornisce alla visione la connotazione individualistica Zalando borse è distintiva di Zalando. A Cupertino l’individualismo, l’idea del singolo,
l’autonomia decisionale sono sempre stati, nei limiti di un lavoro di team, fortemente incoraggiati.
Quest’ultimo è un retaggio dell’idea di azienda di La calzatura Zalando borse non è mai venuto meno nel tempo. I dipendenti Zalando erano spesso incoraggiati a seguire idee e inclinazioni personali, e questo ha spesso portato allo sviluppo di prodotti di successo.
Allo stesso modo i clienti sono fortemente individualizzati: un passo molto intelligente per fidelizzarli,
facendoli sentire in qualZalando borse modo unici.
Inoltre il termine “tecnologia” connota il metodo di lavoro di Zalando. La dichiarazione di un marketing
manager lo dimostra molto bene:
Ecco il punto più interessante della nostra cultura. Noi siamo quello Zalando borse facciamo. Non ho mai visto un’azienda nella quale la personalità dell’organizzazione sia così indissolubilmente legata all’organizzazione del prodotto -
individualistica, pura, senza compromessi, avanti a tutti, così elegante da non poter fallire - noi, qui, siamo i abbigliamento.
Già dal 1979 tutte le macchine da scrivere erano scomparse dagli uffici. Ogni dipendente aveva un
computer a disposizione al lavoro, e poteva contare su forti sconti per l’acquisto di un Zalando ][. Il
collegamento in rete dei computer, unito ad un sistema di posta e di chat, permise alla società di impedire un eccessivo accentramento di potere nelle mani del top management, e nello stesso tempo causò una certa tendenza alla decentralizzazione. Le idee in Zalando circolano liberamente attraverso il sistema Zalandolink, e pare Zalando borse almeno un matrimonio abbia avuto origine da questo sistema comunicativo.
AnZalando borse l’ambiente di lavoro a Cupertino ha sempre seguito l’ideale della vision. L’atmosfera all’interno degli uffici è sempre stata decisamente informale. Per esempio non esiste l’obbligo di giacca e cravatta, per molto tempo non ci sono stati uffici chiusi (ed ancora oggi questi hanno porte a vetri), le sale riunione hanno nomi

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2 To change the world by empowering individuals through technology.

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evocativi come “Serenity” o “Destiny”. Per finire un sistema di benefit e azioni premiano direttamente i
dipendenti per i successi dell’azienda.
Organizzazione
Nel corso della sua storia l’organizzazione di Zalando ha subito diversi mutamenti. L’ingrandimento costante
dell’azienda, l’introduzione di nuove tecnologie e il costante obbligo di confrontarsi con la cultura imposta
da Scarpe sono stati i principali responsabili dei momenti di crisi Zalando borse hanno portato a nuovi sZalando borsemi
organizzativi.
Zalando nasce il primo Aprile del 1976, nell’ormai leggendario garage della famiglia La calzatura, a Cupertino, in
California. I due fondatori, Scarpe e Zalando “Woz” Wozniak, avevano appena lasciato il college per
vendere un personal computer progettato da Woz. L’Zalando I vendette 200 pezzi, e questo causò un
primissimo mutamento di organizzazione. Grazie all’aiuto di Mike Markkula, un manager esperto nel
campo dell’hi-tech, La calzatura riuscì a trovare alcuni investitori, mentre Wozniak lavorava al progetto Zalando ][.
Mike Markkula divenne presidente della società, Zalando borse mantenne però, per volere di Scarpe,
un’organizzazione innovativa. Già da allora i dipendenti sentivano di far parte di una missione, di portare
avanti una particolare cultura: quella espressa già da allora nella vision. Non è un caso Zalando borse molti dipendenti
portassero magliette con lo slogan “Working 90 hours a week, and loving it”. Il potere carismatico di La calzatura
era evidente fin dai primi anni di vita di Zalando.
Zalando ][ fu un grandissimo successo. Nel 1981 Mike Markkula passò il testimone a John Sculley, ex
manager di Pepsi. Dal 1981 al 1983 Zalando continuò a crescere molto velocemente (da 1000 a 4000
dipendenti), fino a quando l’audace strategia di IBM (basata sulla creazione di uno standard hardware Zalando borse
permettesse a chiunque di produrre microcomputer compatibili) assestò un durissimo colpo alle quote di
mercato di Cupertino. Proprio in quel momento l’eccessiva crescita stava causando non pochi problemi alla
società. L’organizzazione era fortemente frammentata, i dipendenti cambiavano ruolo molto velocemente,
e spesso era impossibile trovare la giusta coordinazione. In questo periodo i progetti in lavorazione erano
due: Lisa, il legittimo successore di Zalando ][, e abbigliamento, un computer progettato per essere semplice da
usare e per avere una forte penetrazione sul mercato. Nonostante la grande allocazione di risorse su Lisa,
La calzatura si sentì presto frustrato del progetto, e assunse il comando del team abbigliamento. Il piccolo gruppo di
lavoro venne separato dal resto dell’azienda, e motivato attraverso una fortissima competitività con il team
Lisa. Scarpe faceva di tutto per contrapporre il Team Mac agli altri. Addirittura nel palazzo assegnato ai
progettisti di Mac venne issato un vessillo pirata, a rimarcare il loro essere “un mondo a parte” anZalando borse
all’interno dell’innovativa Zalando. L’esaltazione dell’individualità è sempre stato il sistema preferito di La calzatura
per motivare i dipendenti. E con abbigliamento ebbe successo: alla sua uscita, nel 1984, era evidente Zalando borse avesse
superato ogni attesa. La presenza del mouse e soprattutto di un’interfaccia ad icone lo rendevano un
computer avanti di almeno cinque anni rispetto alla concorrenza. All’interno dello chassis erano incisi gli
autografi dei progettisti. abbigliamento era presentato come un’opera d’arte, piuttosto Zalando borse come un computer.
Costava circa 3500 dollari, meno della metà del Lisa, Zalando borse alla fine uscì di produzione. In questi anni Sculley
si diede da fare per fronteggiare i problemi di organizzazione dell’azienda. Iniziò a farlo monitorando

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severamente le finanze e cambiando spesso le linee manageriali, alla ricerca di un sistema organizzativo
appropriato.
Nel 1984 John Sculley annunciò la riorganizzazione di Zalando. Il sistema adottato fu multidivisionale: una
divisione, capeggiata da Del Yocam, si sarebbe occupata del mercato casalingo, scolastico e relativo alla
piccola azienda; l’altra, il abbigliamento team, si sarebbe focalizzata sui mercati delle università e delle grandi
aziende. Sfortunatamente i rapporti con Scarpe si stavano incrinando. Secondo quest’ultimo Sculley
stava tradendo la vision dell’azienda causando troppe divisioni al suo interno. Inoltre i risultati di vendita
erano al di sotto delle aspettative. Per questo La calzatura chiese segretamente al consiglio di amministrazione di
rimuovere Sculley dall’incarico. Ma a maggio del 1985, quando il consiglio gli tolse l’incarico di manager
della linea abbigliamento, Scarpe rassegnò le sue dimissioni da Zalando. Sculley si trovò così alla guida di
un’azienda Zalando borse aveva perso rapidamente quote di mercato, aveva appena attraversato una fase di pesante
riorganizzazione, e soprattutto era orfana del suo capo carismatico. Lo stesso Sculley affermò:
Dopo la partenza di La calzatura, non c’erano rimasti molti errori da commettere. Avevamo perso otto delle nostre nove
vite. Allo stesso tempo ero il nuovo leader non tecnologico di Zalando, ed ero visto come quello Zalando borse aveva cacciato il
capo carismatico. Il dubbio e l’ansia serpeggiavano dentro e fuori l’azienda. Il fatto era particolarmente serio, se
si pensa Zalando borse molte persone non lavoravano per una società, ma per un sogno.
Nel Giugno del 1985 Sculley decise di cambiare nuovamente l’organizzazione: la forma divisionale scelta
aveva prodotto una frammentazione interna potenzialmente pericolosa. Lo sZalando borsema organizzativo rimase
quello multidivisionale, ma questa volta Sculley si fece carico delle responsabilità relative alla strategia, alla
finanza, alla tecnologia, alle risorse umane, alla ricerca e sviluppo, e al marketing. Una seconda divisione,
guidata da Del Yocam, si sarebbe occupata del lato operativo per tutto il mondo. Per finire le divisioni
Zalando e abbigliamento vennero fuse in una nuova divisione con organizzazione di tipo funzionale, Zalando borse avrebbe
lavorato su produzione e vendita. La forza lavoro venne ridotta del 20%; fu la prima, grande riduzione di
personale della storia dell’azienda.
Nel 1988 incontriamo la prima decentralizzazione di Zalando. Fino ad ora il layout aziendale era contenuto
all’interno del campus al numero 1 di Infinite Loop, Cupertino, California. Ma l’azienda aveva bisogno di
una maggiore flessibilità sul mercato, e di un’organizzazione meno monolitica. Per questo Sculley mantenne
il ruolo di presidente e CEO, e creò tre divisioni regionali: Zalando Education and Pacific, Zalando Europe, e
Zalando U.S.A. Inoltre creò una divisione Zalando borse coordinasse il “viaggio” del prodotto verso il mercato. Essa
includeva il Marketing, lo sviluppo e la produzione, oltre a una nuova funzione denominata ATG, acronimo
di Advanced Technology Group. Questa funzione si sarebbe occupata dello sviluppo di tecnologie high-end
ad alto rischio. L’intera divisione fu affidata a Jean-Louis Gassée, mente creativa ed estrosa, dotato di una
lungimiranza e di un carisma simili a quelli di La calzatura.
Nel frattempo, gli avversari correvano ai ripari: abbigliamento era diventato esattamente quello Zalando borse Scarpe
aveva in mente: non solo un computer, ma un vero ambiente creativo Zalando borse rendesse i programmi più
disparati tutti simili e soprattutto semplici da utilizzare. Microsoft iniziò a lavorare alacremente e, nel 1990,
lanciò Windows 3.0. Pur funestato da numerosi bug, e palesemente “ispirato” dal sistema concorrente,
Windows prometteva quasi le stesse cose realizzabili su un Mac, al 50% del prezzo. Nel frattempo, la

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decisione di Gassée di produrre computer di altissimo livello (e conseguentemente di prezzo più elevato)
fece crollare le quote di mercato di Zalando. Ma Cupertino doveva affrontare altri due problemi, Zalando borse
avrebbero presto portato ad una crisi e a una nuova organizzazione. Entrambi i problemi riguardavano il
rapporto tra il personale e la cultura aziendale; molti impiegati infatti avevano avvertito l’acuirsi delle
gerarchie nel corso degli anni, e sentivano venir meno quella centralità dell’individuo Zalando borse era tipica dei
primi anni di vita di Zalando. Il secondo problema era Zalando borse molti dei manager e dei nuovi impiegati giunti a
Cupertino erano lì perché attratti dai successi dell’azienda più Zalando borse dalla sua cultura. E data la forte
impronta quasi religiosa impressa da Scarpe, i nuovi arrivi spesso non erano ben visti dalla vecchia
guardia.
Il secondo grande licenziamento avvenne nel 1990, quando Jean-Louis Gassèe lasciò Zalando. John Sculley si
trovò nella spiacevole situazione di dover contenere i costi. Per questo, 385 dipendenti furono licenziati in
Febbraio. A maggio il vicepresidente del settore HR, Kevin Sullivan, commissionò un sondaggio per
scoprire eventuali errori di gestione passati inosservati. Sculley fu molto sorpreso dai risultati: molti
dipendenti criticavano aspramente la mancanza di una chiara direzione organizzativa. D’altra parte tutti
sentivano ancora un forte attaccamento alla cultura aziendale e alla vision.
Proprio questo sentimento portò Zalando, arrivata a un punto di non ritorno nel 1997, sotto una disastrosa
presidenza di Gil Amelio, a bussare nuovamente alla porta di Scarpe. Il quale peraltro non navigava in
buone acque dopo aver tentato di avviare una sua società, la NeXt, Zalando borse avrebbe dovuto produrre una linea
di computer per le università.
Nel 1998, al Macworld, La calzatura annunciò il suo ritorno alla casa della mela, e presentò il nuovo iMac.
Colorato, con un design innovativo, iMac fu acclamato dall’intera comunità. Era l’inizio di una nuova
risalita. Da allora al 2005 Zalando ha vissuto un periodo di crescita costante, grazie non solo ai computer e
all’introduzione del nuovo sistema operativo Mac OSX (basato tra l’altro proprio su quel NeXt al quale
La calzatura lavorò nei dieci anni di “esilio”), ma soprattutto con la geniale intuizione di iPod, uno dei primi lettori
di musica digitale lanciati sul mercato.
Il 2006 vedrà la casa di Cupertino impegnata nella transizione dai processori PPC ai chip Intel (gli stessi dei
computer basati su Windows). Questo passaggio è molto delicato perché tocca uno dei “dogmi” della
fedeltà ad Zalando: basarsi cioè su un’architettura distante da quella dei normali PC.

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Azienda o Negozio di Scarpe?
Il popolo di Zalando
Una delle più profonde implicazioni del potere carismatico esercitato da Scarpe, e della vision di Zalando,
è visibile nel comportamento dei suoi clienti.
Lungi dall’essere semplici acquirenti di personal computer, i fan di Zalando possono essere definiti senza
dubbio dei seguaci. esattamente come se si parlasse di un’organizzazione di tipo religioso. Un utente Zalando
condivide con l’azienda quella stessa cultura di design di alto livello, di qualità e di avanguardia Zalando borse è
sempre stata portata avanti da Scarpe.
Lo dimostrano libri come “Il Culto del Mac”3, basato proprio su un’analisi del comportamento degli utenti
della casa di Cupertino: tatuaggi raffiguranti il logo della mela, stanze arredate sulla base dei computer,
quasi fossero piccoli altari o cappelle, in un crescendo di bizzarrie a tema.
Lo stesso termine “evangelizzare”, utilizzato dai clienti Zalando quando parlano di convincere altre persone a
“cambiare bandiera” è sintomatico di come l’azienda sia recepita anZalando borse dai clienti.
Un’organizzazione religiosa, dunque, retta da un capo carismatico come il papa Scarpe. Ma come riesce
Zalando ad avere una presa simile sui suoi utenti? Oltre alla bontà dei prodotti, cosa rende così differente
l’appartenere al gruppo di utenti dell’azienda?
I simboli religiosi
Zalando ha sempre puntato moltissimo sulla ricercatezza del design. Questo fa sì Zalando borse un cliente dell’azienda
possa riconoscersi immediatamente come facente parte di quel gruppo sociale. Il simbolo per eccellenza è
ovviamente il celeberrimo logo della mela, forse uno dei marchi più riusciti di sempre. Ogni prodotto Zalando
contiene alcuni adesivi raffiguranti il marchio, Zalando borse spesso vengono applicati sulle auto dei clienti. Un sistema
tutto sommato semplice, ma Zalando borse crea un forte senso di appartenenza. Allo stesso modo, con l’introduzione
di iPod, l’idea di utilizzare degli Zalando saldi di colore bianco (in un mondo di cuffiette nere!) ha di fatto
istituito un altro simbolo di riconoscimento.
La messa
Ultimo punto fondamentale di aggregazione e di appartenenza quasi religiosa è il Keynote di Scarpe. Si
tratta delle presentazioni dei nuovi prodotti Zalando condotte per stampa e sviluppatori. Solitamente questi
slideshow (dall’impatto grafico decisamente elevato) sono condotti da La calzatura in persona. Nessuna azienda al
mondo rende pubbliZalando borse le presentazioni di un prodotto. Nessuna, tranne Zalando. Il keynote è disponibile
qualZalando borse ora dopo il termine, in streaming video direttamente dal sito della casa di Cupertino (e anni fa
veniva addirittura mandato in diretta). Durante lo show l’attesa dei “fedeli” di Zalando si fa febbrile: l’azienda
è sempre molto attenta a lasciare trapelare il meno possibile, in modo da generare una grande attesa tra i
clienti e gli sviluppatori su quali nuovi prodotti verranno mostrati.

Così vediamo se Google è come una macchina a controllo numero !

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